Venezia

d'acqua e di terra

Il territorio

Per Venezia sono passati tutti gli scrittori del mondo: che fare? Chi inserire? Abbiamo adottato questi criteri: dapprima abbiamo inserito scrittori e letterati di cui esistono delle tracce: una targa ricordo sulla casa o in un altro luogo; la tomba, una statua, la casa aperta al pubblico. Esaurito questo primo requisito degno di un tour turistico letterario che si rispetti, abbiamo selezionato qualche scrittore che ha lasciato un forte ricordo di Venezia nelle proprie opere (es. Chateaubriand); poi non poteva mancare qualche scrittore locale e qualche altro fenomeno letterario. Per citarne alcuni accenniamo al fatto che Charles Dickens passò un anno in Italia, con la numerosa famiglia, fece base a Genova e si recò a Venezia, per pochi giorni nel novembre del 1844 (ci tornò due volte, a distanza di anni). Nel brano An Italian Dream, parte di Pictures from Italy, racconta l'arrivo a Venezia in modo suggestivo: … era completamente buio, e ci trovavamo su una riva. C’era un battello nero, con sopra una casetta o una cabina dello stesso lugubre colore... Guardando attentamente, vidi, attraverso le tenebre, qualcosa di scuro e massiccio - come una spiaggia, ma che se ne stava piatto sull’acqua e compatto come una zattera - accanto al quale sfilavamo dolcemente. Il capo dei due rematori disse che era un cimitero. ... Prima che potessi capire come o in che modo, mi accorsi che silenziosamente ci inoltravamo su per una strada - una strada fantasma; le case si elevavano da ambedue le parti dell’acqua, e il battello nero scivolava via sotto le loro finestre...” . Un altro scrittore è Truman Capote. Dormì al Gritti, si fermò a mangiare i sandwich di gamberetti dell'Harry's bar. Disse che Venezia è come mangiare un'intera scatola di cioccolatini al liquore in una sola volta.
Somerset Maughan, agente segreto e scrittore famoso soggiornò nello stesso albergo che gli ha dedicato una suite. Maughan scrisse una bellissima lettera al Gritti e a Venezia, data a chi ne fa richiesta: [...] There are few things in life more pleasant than to seat on the terrace of the Gritti when the sun about to set baths in the lovely colour the Salute, which almost faces you [...].
Uno scrittore veneziano bravo quanto dimenticto fu Ugo Facco de Lagarda, autore del poliziesco «Il Commissario Pepe», ma di lui non rimane neppure il ricordo.
Aldo Palazzeschi ebbe due case veneziane, una a fondamenta del Rimedio e l'altra a Cannareggio in Calle del Forno (c'è ne è più di una di calle con questo nome). Alberto Moravia, abitò in una casa vicino a Santa Maria della Salute. Tutti sanni di Thomas Mann, che al De Bains del Lido scrisse «La morte a Venezia».
Eugenio Montale a Venezia vi compose versi densi di atmosfera. C'è chi vi studiò. Emilio Salgari, nel 1878, studiò al Regio Istituto Tecnico e Nautico "Paolo Sarpi" a quel tempo di sede nell'ex convento benedettino di San Giovanni Laterano nel sestiere di Castello. Nella sessione estiva dell'anno scolastico 1880-81 si dimostrò ben preparato in diritto e geografia, ma meno in navigazione, astronomia e trigonometria, materie che avrebbe dovuto riparare a settembre, ma che non risulta avere fatto. Esiste il registro con le votazioni. Guy de Maupassant nel 1885 arrivò a Venezia bordo del “Gil Blas” nel 1885.
Jean Cocteau, ai primi del Novecento, vide spararsi un caro amico sulle scale della chiesa della Salute. E poi le donne dei salotti letterari: Giustina Renier Michiel che pubblicò in francese “L'origine delle feste veneziane”; tradusse in italiano alcune tragedie shakesperiane; il suo salotto in corte Contarina a San Moisé fu frequentato da Pindemonte, Foscolo, Byron, Mme. De Stael, Canova, Rossini. A lei sono state intitolate una calle a Murano, un liceo a Belluno e una scuola elementare a Venezia. Concludiamo con uno scrittore, che mai c'è stato, ma parlò del Veneto e dell'Italia nei suoi scritti: William Shakespeare. Otello e Il Mercante di Venezia, tanto per fare due nomi. E ancora un nome, Friedrich Nietzsche che disse: “Se dovessi cercare una parola che sostituisce "musica" potrei pensare soltanto a Venezia.” Alloggiò sulle Fondamenta Nove per scrivere “Aurora- Pensieri sui pregiudizi morali”. Tornò spesso dal 1880 in poi. Soggiornò a Calle del Ridetto e l'ultima volta in Calle dei Preti 1263 (S. Polo) dal 21 settembre al 21 ottobre 1887. Una curiosità? Andava alla Marciana a leggere i giornali che parlavano di lui.
Venezia nel passato era chiamata la "Fabbrica della Cultura" e Fabio Isman non poteva essere più chiaro: "...Per svariati secoli, Venezia è stata un’immensa produttrice di cultura e d’arte. In certe sue stagioni, e in certi settori, anche la massima “fabbrica” di questo tipo che esistesse in tutto il mondo. Nella musica e nell’editoria, in architettura e in pittura: mille assunti lo dimostrano, mille esempi lo testimoniano. Una lunga “stagione d’oro”, che ha cominciato a manifestarsi già nel Trecento, è iniziata compiutamente nel Quattrocento, e si è protratta per tre secoli. Anche se qualcuno, certo prematuramente, fissa già al 1418 «l’inizio del declino della città», che invece interverrà semmai a cavallo tra il Sei e il Settecento (uno dei primi indizi è forse la perdita di Candia), e si compirà in modo definitivo nel secolo successivo, con la fine della Repubblica e le occupazioni francese e austriaca. Anzi, anche il Settecento, l’ultimo secolo dell’indipendenza, è stato, per Venezia, un tempo di grande splendore, in cui «mai prima d’allora, né in seguito, una singola città è stata al centro di un’attenzione artistica così estesa e minuziosa»; e gli estremi sussulti di questa grande vitalità si sono manifestati, soprattutto per merito della Biennale, perfino nel secolo che si è appena concluso...].

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Gli scrittori

Autori citati nel testo: Francesco Algarotti; Dante Alighieri; Giorgio Baffo; Pietro Bembo; Dino Battaglia; Gabriele d'Annunzio; Honoré de Balzac; Simone de Beauvoir; Josif Brodskij; Robert Browning; Giordano Bruno; Lord Gordon Byron; Giacomo Casanova; François-René de Chateaubriand; James Fenimore Cooper; Carlo Dalla Corte; Moderata Fonte; Ugo Foscolo; Veronica Franco; Arnaldo Fusinato; Galileo Galilei; Giacinto Gallina; Wolfgang Goethe; Carlo Goldoni, Carlo Gozzi; Herman Hesse; Thomas Mann; Alessandro Manzoni; Guy de Maupassant; Alberto Moravia; Aldo Palazzeschi; Francesco Petrarca; Ezra Pound Hailey; Ernest Hemingway; Hugo Pratt; Silvio Pellico; Elena Lucrezia Cornaro Piscopia; Marco Polo; Francesco Maria Piave; Marcel Proust; Henry James; George Sand; Jean Paul Sartre; Stendhal; Giustina Renier Michiel; Rainer Maria Rilke; Fredrick Rolfe; John Ruskin; Emilio Salgari; Paolo Sarpi; Margherita Sarfatti; Mario Stefani; Italo Svevo; Diego Valeri; Apostolo Zeno; ...